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Blog di Arianna Tosi

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Ricetrasmittente VHF non si Accende – Cosa Fare

Quando una ricetrasmittente VHF non si accende, il primo impulso è pensare al guasto serio. Nella pratica, nella maggioranza dei casi la causa è banale: batteria scarica o protetta, contatti ossidati, alimentazione insufficiente, interruttore usurato, caricatore non compatibile, fusibili o cablaggi saltati nei modelli fissi. Un approccio ordinato permette di distinguere rapidamente tra problemi risolvibili in pochi minuti e situazioni che richiedono assistenza. Questa guida ti accompagna passo dopo passo in una diagnosi pratica, sia per portatili (handheld) sia per apparati fissi/veicolari, con accortezze di sicurezza e consigli per evitare che il problema si ripresenti.

Identificare il tipo di apparato e il contesto

La prima domanda è che VHF hai tra le mani. Un portatile con pacco batteria rimovibile e base di ricarica segue logiche diverse rispetto a un fisso di bordo alimentato a 12/24 V. Il contesto d’uso conta tanto quanto il modello: una radio nautica “waterproof” reduce da salino, un palmare da cantiere scordato in un furgone al gelo, un VHF fisso collegato a una batteria servizi scarica in barca sono storie diverse. Mettere a fuoco dove e come il problema si presenta aiuta a scegliere le verifiche giuste senza perdere tempo.

Portatili: batteria, protezioni e contatti

Su un portatile, la batteria è l’indiziata principale. Le batterie agli ioni di litio moderne integrano protezioni contro sovrascarica e sovracorrente; se restano scariche a lungo la protezione può “staccare” il pacco e il VHF sembra morto. In molti casi basta una ricarica completa con il caricatore originale per “risvegliare” il pacco; talvolta sono necessari alcuni minuti di pre-carica prima che il LED del caricatore indichi attività. Se dopo mezz’ora non c’è alcun segno di vita, il caricatore potrebbe non erogare, il contatto tra radio e base essere precario o il pacco batteria essere sceso sotto il livello recuperabile. Provare un secondo alimentatore o una seconda base, se disponibili, isola rapidamente il difetto.

I contatti sono il secondo punto critico. La coppia radio–batteria usa lamelle o piastrine che, con il tempo, accumulano ossido, polvere fine e residui di sale. Staccare la batteria, pulire i contatti con un cotton fioc leggermente inumidito di alcol isopropilico e asciugare bene ripristina spesso la conduttività. La stessa cura va ai contatti della base di ricarica. Evita carte abrasive o oggetti metallici che segnano e aumentano la corrosione. Dopo la pulizia, reinserisci il pacco con decisione e verifica che i fermi facciano scatto; un incastro incompleto può interrompere il negativo o il positivo al minimo movimento.

Temperatura e stato di carica interagiscono. A basse temperature la tensione a vuoto delle celle cala e una radio conservata in auto d’inverno può non superare la soglia di accensione; portarla in un ambiente tiepido, attendere mezz’ora e riprovare è un test semplice. Se la radio è stata riposta scarica per mesi, la chimica può aver subito una scarica profonda: in quel caso l’unica soluzione è la sostituzione del pacco.

L’interruttore di accensione e i blocchi “ingannevoli”

Molti portatili combinano l’accensione con la manopola del volume. Dopo anni, il contatto strisciante può sporcarsi o ossidarsi. Ruotare più volte dal minimo al massimo, con la radio sotto carica, può ripristinare temporaneamente la continuità. Se il modello richiede una pressione prolungata di un tasto per accendersi, verifica di eseguire il gesto correttamente e che la tastiera non sia bloccata da una funzione “key lock”; il blocco tastiera non impedisce l’accensione ma può far pensare che la radio non risponda. In alcuni modelli una combinazione di tasti consente un reset alle impostazioni di fabbrica; consultare il manuale specifico è l’unico modo per non fare tentativi a vuoto.

Caricatori, basi e alimentatori

Un caricatore difettoso o non compatibile può essere la causa silenziosa di molti “non si accende”. Le basi di ricarica hanno un LED di stato; se resta spento con radio posata e rete presente, verifica il trasformatore a monte e il cavo. Gli alimentatori USB universali non sempre erogano la corrente richiesta, e alcuni palmari non accettano tensioni fuori specifica. La base deve ricevere tensione corretta e i contatti essere allineati. Se la radio si accende con il solo alimentatore da banco (quando il modello lo consente) ma non con la batteria, il pacco è l’attore principale. Se non si accende in nessun caso, il problema è interno alla radio.

Tentativi di riavvio e diagnosi di base

Rimuovere la batteria e lasciar riposare la radio qualche minuto scarica, poi reinserirla, è l’equivalente del “riavviare” e risolve anomalie transitorie in cui firmware e logiche restano in uno stato anomalo. Alcuni modelli hanno un piccolo fusibile interno o una protezione ripristinabile; se un evento di sovracorrente lo ha fatto intervenire, la radio resta spenta finché il circuito non si ripristina. Se la radio è stata collegata a microfoni esterni o ad accessori via connettore laterale, scollegarli elimina corti accidentali o pin sensibili in stato insolito.

Umidità, acqua e sale: cosa fare e cosa evitare

“Waterproof” non significa invulnerabile all’acqua salata o all’immersione prolungata. Dopo spruzzi o cadute in mare, l’acqua penetra per capillarità tra guarnizioni e connessioni, e il sale, una volta asciutto, lascia cristalli conduttivi che possono mandare in protezione l’alimentazione o corrodere i contatti. Se la radio ha preso acqua, la cosa peggiore è metterla subito in carica: l’energia accelera la corrosione e può cortocircuitare. La procedura prudente consiste nello spegnerla, rimuovere la batteria, risciacquare l’esterno con acqua dolce per rimuovere il sale visibile, asciugare senza calore eccessivo e lasciarla in un ambiente asciutto con gel di silice per 24–48 ore. Solo dopo va tentata la riaccensione prima senza e poi con carica. Se la radio dispone di indicatori interni di contatto con acqua (etichette che virano al rosso), l’assistenza potrà giudicare l’estensione del danno.

VHF fissi o veicolari: alimentazione, fusibili e cablaggi

Sugli apparati fissi il problema è quasi sempre nell’alimentazione. La radio richiede una tensione stabile e sufficiente sotto carico; un 12 V che a riposo misura 12,2 V ma scende a 9–10 V al momento dell’accensione, per cavi sottili, ossidazioni o batteria scarica, può non superare la soglia interna e la radio resta spenta. La diagnosi migliore si fa con un multimetro direttamente sui morsetti posteriori della radio: misurare la tensione mentre si tenta l’accensione rivela cadute sospette. Sui cavi positivi ci sono quasi sempre due protezioni, un fusibile in linea vicino alla batteria e un fusibile o un circuito di protezione all’interno dell’apparato. Verificare e sostituire il fusibile esterno è immediato; se il fusibile salta di nuovo all’istante, c’è un corto a valle che richiede indagine. Le masse sono altrettanto critiche: un negativo ossidato o allentato interrompe il ritorno e lascia la radio senza riferimento.

Sulle imbarcazioni i cablaggi soffrono di corrosione galvanica e sale; i capicorda verdi o polverosi conducono male anche se “sembrano” stretti. Tagliare e rifare le crimpature con materiale stagno, sigillare con guaine termorestringenti e spray protettivi e, se possibile, alimentare la radio da una linea dedicata con sezione adeguata riduce cadute di tensione. Alcuni VHF fissi hanno un filo “ignition sense” da collegare al quadro chiave; se non riceve 12 V la radio non si avvia anche con alimentazione principale presente. Verificare sul manuale lo schema del proprio modello evita inseguimenti inutili.

Batterie esterne, portabatterie e soluzioni di prova

Molti palmari dispongono di accessori per alimentazione alternativa, come portabatterie per stilo AA/AAA o cavi per alimentazione diretta da 12 V. Provare la radio con un portabatterie nuovo o con un alimentatore da banco impostato alla tensione del pacco originale, rispettando la polarità, è un modo sicuro e rapido per discriminare tra difetto del pacco batteria e difetto della radio. Se con l’alimentazione alternativa la radio prende vita, il pacco è da sostituire. Se resta spenta, il guasto è interno.

Segnali di guasto hardware e quando fermarsi

Ci sono indizi che suggeriscono un guasto vero. Odore di bruciato, macchie scure vicino alla griglia della ventola sui fissi, ripetute rotture di fusibili appena si collega l’alimentazione, riscaldamento anomalo della radio “spenta”, display che si illumina per un istante e muore sempre allo stesso modo indicano componenti danneggiati su alimentazione, convertitori DC-DC, regolatori o logiche. In questi casi aprire l’apparato in autonomia comporta la perdita dell’impermeabilità e della garanzia e, senza strumentazione, non porta lontano. È il momento di raccogliere seriale, prova d’acquisto e descrizione dei sintomi e contattare l’assistenza del marchio o un laboratorio specializzato in radio. Se la radio è di bordo e svolge funzione di sicurezza, non rimandare: nel frattempo prevedi un mezzo alternativo di comunicazione.

Sicurezza e continuità operativa in ambito nautico

Una VHF che non si accende in barca è più di un fastidio. Mentre verifichi alimentazione e cablaggi, assicurati di avere un piano B. Un palmare carico a portata di mano o un telefono con copertura nei tratti costieri riduce l’esposizione. Controllare periodicamente lo stato della batteria servizi, l’efficienza dei pannelli solari e dei caricabatterie di banchina, la coppia dei morsetti e la presenza di interruttori salvavita sul pannello elimina molte sorprese. Non usare mai la radio fissa appena ripescata da un allagamento senza averla bonificata; l’abbinata acqua salata–corrente elettrica brucia in pochi secondi ciò che la corrosione impiegherebbe mesi a fare.

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Arianna Tosi

Arianna Tosi

Arianna ha una grande passione per i progetti fai da te e gli hobby creativi, ed è sempre alla ricerca di nuove idee per la decorazione della casa e la realizzazione di oggetti personalizzati. Il blog di Arianna è diventato un punto di riferimento per chi cerca idee creative per la casa e i lavori manuali, e le sue pubblicazioni sono sempre apprezzate per la loro originalità e la chiarezza delle spiegazioni.

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