Il Surfcasting per la sua origine oceanica prevede lanci molto lunghi dalla riva in condizioni di mare limaccioso, sfruttando proprio l’andamento della marea e gli sconvolgmenti che essa provoca. La nostra versione mediterranea si verifica quando le condizioni del mare producono onde definite anemometriche gonfiandosi in un punto. Allora è il momento per sperimentare proficuamente il surf casting.
Lo sport della pesca definita surfcasting è molto praticata nei paese atlantici ed è stata introdotta anche in Italia specificamente in Sardegna ove spesso, si verificano sui suoi lidi mareggiate simili a quelle atlantiche che nel loro moto rivoltano la spiaggia liberando gli organismi giusti, che permettono agevolmente la pratica di detta pesca per l’affluenza di numerosi predatori, perfezionata dai pescatori locali. Esso si distingue da altri metodi simili di perché chi lo pratica deve essere capace di analizzare il luogo di pesca e l’habitat che vi si trova.
Chi apprezza questo tipo di pesca e vuole praticarla, deve prima di tutto essere esperto e non un principiante, perché deve essere in grado di identificare prima l’area di pesca adatta al surfcasting, che è il primo valore aggiunto per la sua pratica, quindi è consigliabile cercarla con cura. Questo sistema di pesca si esercita con una attrezzatura adatta, con canna da pesca robusta da 5 metri, telescopica, usando dei pesi di piombo di almeno 80 gr. per sfruttare al meglio il lancio lontano dalla riva. Deve usare una lenza robusta adatta alle sollecitazioni violente di almeno 0,40 mm. Gli ami devono essere necessariamente di acciaio.
Il perfezionamento di questo metodo di pesca permette quindi di adoperarlo sia nelle mareggiate, che presso lidi privi di marosi, chiamato appunto “surfcasting”, permettendo quindi di catturare pesci anche con mare calmo. La tecnica si esplica prima verificando le condizioni ideali della sabbia marina che deve liberare il nutrimento adatto alla cattura dei pesci mangiatori che accorrono numerosi. Allora si lanciano dalla spiaggia ami con esche sulle onde, allettando la fauna ittica, così la pesca diventa spettacolare e soddisfacente per chi la esercita, per le frequenti e animate ferrate.
Per praticare con soddisfazione il surfcasting, l’attrezzatura idonea è quella di munirsi anche canne complementari, oltre a quella di punta, di diverse lunghezza con accessori suindicati. Logicamente scegliere piombi e lenze robuste per resistere alle mareggiate, che ogni negozio specializzato fornisce. L’importante che ogni tipo di canna abbia gli accessori giusti nonché il mulinello a bobina rotante per ogni canna, utilissimo per la velocità di riavvolgimento, indispensabile nel surfcasting.
Se poi si usa, oltre alle normali esche, anche quella di origine finlandese chiamata Jigwobbler, i risultati saranno eccezionali con il surfcasting, perchè questa esca artificiale è studiata appositamente per insidiare i pesci predatori e grufolatori che accorrono durante le mareggiate, effettivamente essa è eccezionalmente efficace per le sue caratteristiche specifiche. Una di queste è che può essere lanciata molto distante dalla riva, anche da posti scomodi. Ma appena tocca l’acqua incomincia ad animarsi imitando perfettamente i movimenti di un pesciolino indifeso, come l’alice, ambitissima preda dei medesimi.